Viene presentata una carrellata sintetica dei 3 principali stili di tiro con l’arco riconosciuti dalla FITARCO.
Arco Nudo
L’arciere utilizza un arco essenziale che non prevede strumentazioni capaci di fornirgli punti di riferimento (mirino) o elementi stabilizzati. Si tratta di uno stile molto vicino alle origini storiche del tiro con l’arco, anche se va detto che la tecnologia impiegata per le parti che compongono l’attrezzo gode di sofisticate innovazioni riguardante forme e materiali.
Arco Olimpico
Il nome stesso sta ad indicare che l’arciere utilizza l’unico arco riconosciuto ed utilizzato nelle gare olimpiche. Se l’attrezzo somiglia grosso modo all’arco sopra citato, su di esso vengono però montati quali complementi sia un mirino, sia una stabilizzazione (di complessa tecnologia) che consentono di migliorare notevolmente le prestazioni sportive.
Arco Compound
Nome anglosassone che tradisce una origine statunitense. L’arciere utilizza un arco dalle caratteristiche tecnologiche eccezionali che lo rendono preciso quanto una carabina. Il sistema a carrucole consente all’arciere di fornire uno sforzo minimo in presenza di una potenza (espressa in libbre) sensibilmente maggiore rispetti agli archi precedenti.
L’arco compound permette quindi di trasmettere alla freccia una quantità maggiore di energia (maggiore velocità) rispetto ad un arco, con pari carico, tradizionale (ricurvo o longbow) e di poter esser più accurati nella fase di mira, è più corto di un arco ricurvo e facilmente trasportabile, è inoltre generalmente completato con:
- una stabilizzazione (un’asta di lunghezza variabile che ha il compito di smorzare le vibrazioni e mantenere fermo l’arco durante la fase di rilascio della freccia)
- un sofisticato sistema di mira che aiuta l’arciere e ne limita parecchio il margine di errore.
- uno sgancio meccanico (la corda non è più direttamente a contatto con le dita e viene rilasciata da un sistema meccanico tenuto nella mano dall’arciere)